Così come accade per il vino, anche il caffè porta impressa l’identità del suo luogo d’origine. Il termine terroir del caffè indica l’insieme di fattori naturali – suolo, clima, altitudine e microambiente – che determinano il profilo aromatico dei chicchi. Comprendere il terroir significa scoprire perché un caffè etiope può avere note floreali e fruttate, mentre un caffè brasiliano tende a esprimere sentori di cioccolato e frutta secca.

Suolo: la base del gusto
Il tipo di terroir in cui cresce la pianta di caffè influisce sul suo sviluppo.Un suolo vulcanico (Etiopia, Guatemala, Costa Rica), essendo molto ricco di minerali, renderà un caffè più complesso ed aromatico. Su un terreno argilloso invece saranno più evidenti le note terrose e il caffè assumerà un corpo più pieno. Sui suoli sabbiosi si producono invece chicchi più leggeri, con acidità vivace.
Clima: sole, pioggia e temperatura
Il clima è determinante per la maturazione della ciliegia di caffè. Per clima intendiamo sia la zona geografica di coltivazione ma anche l’ escursione termica e il grado di umidità media del territorio. Ad esempio Zone equatoriali con piogge abbondanti favoriscono una maturazione lenta e aromi intensi. L’ escursione termica tra giorno e notte invece aumenta la dolcezza e la complessità del chicco. I climi caldi e costanti producono caffè più dolci e rotondi, con minore acidità. Vedremo poi degli esempi concreti a riguardo.
Altitudine: l’equilibrio perfetto
L’altitudine è uno degli indicatori più importanti del terroir. Viene spesso indicata nelle etichette dei caffè più pregiati proprio perché influisce in modo determinante sul risultato finale. In linea generale i caffè con una complessità aromatica maggiore sono quelli coltivati ad altitudini più elevate.
- Bassa quota (<800 m) → caffè dal corpo pieno ma poco acidi.
- Media quota (800-1.200 m) → equilibrio tra dolcezza, corpo e acidità.
- Alta quota (>1.200 m) → caffè complessi, con note floreali e fruttate ben definite.
Microclima e biodiversità
Il concetto di terroir prende in considerazione anche il microclima e la biodiversità dell’ area di coltivazione. Ad esempio le coltivazioni in ombra favoriscono una maturazione lenta e aromi delicati. Le foreste pluviali o ecosistemi ricchi portano ovviamente ad avere una maggiore complessità aromatica.
Esempi di terroir famosi
- Etiopia (Yirgacheffe): È caratterizzato da note floreali (gelsomino, rosa), agrumate e speziate, con un corpo che può variare da leggero a pieno a seconda della lavorazione e della regione di provenienza
- Brasile (Minas Gerais): È noto per il suo profilo gustativo dolce e bilanciato, con note di cacao, frutta secca, caramello e un corpo vellutato. Le alte altitudini, il processo di coltivazione naturale e l’alta percentuale di Arabica conferiscono a questi caffè bassa acidità e un aroma delicato, rendendoli apprezzati per la loro morbidezza e qualità
- Colombia (Huila): È noto per le sue note di frutta rossa, dolcezza, acidità vivace e corpo medio vellutato, con possibili sentori di ciliegia, fragola, mela e caramello. Le condizioni ambientali ideali, tra cui l’altitudine elevata, il suolo vulcanico e la pioggia costante, favoriscono la produzione di chicchi di alta qualità, che vengono spesso lavorati con metodo lavato e raccolti a mano
- Giamaica (Blue Mountain): È una varietà pregiata e rara di Arabica Typica, rinomata per il suo sapore eccezionalmente dolce, ricco e vellutato, privo di amarezza. Le note aromatiche includono gelsomino, cioccolato al latte, frutta gialla e nocciola, con un’acidità morbida e un corpo rotondo.
Conclusione
Il terroir del caffè è ciò che rende ogni tazza unica. Suolo, clima e altitudine interagiscono in un equilibrio complesso che si traduce in aromi e sapori distintivi. Conoscere queste sfumature permette di apprezzare il caffè non solo come bevanda, ma come espressione autentica del suo territorio d’origine.


